XD610S1

UHF Airborne Radio Transceiver

Il nome Rohde&Schwarz è sicuramente, a livello mondiale, sinonimo di apparecchiature radio d'eccellenza assoluta. Se dovessi descrivere Rohde&Schwarz con un'equazione, direi... che R&S stà al top delle radio, come Porsche al top delle automobili. Anzi, per companilismo, direi... che Rohde & Schwarz è la FERRARI delle radio! Io non avrei mai pensato di... poter guidare una Ferrari; e invece...

Si tratta di un oggetto veramente importante. E' un ricetrasmettitore aeronautico UHF, costruito a moduli, una vera e propria opera d'arte di ingegneria. La radio è come nuova; si tratta infatti di una NOS (New old stock). Costruita dalla R&S intorno agli anni 90, è nata per essere impiegata un po' su tutta la gamma dei velivoli militari della Luftwaffe, l'aviazione militare tedesca. Le Bundeswehr, ovvero le forze armate tedesche, hanno pagato alla Rohde&Schwarz, circa 20000Euro per ogni singolo esemplare della suddetta radio. Le ditte importanti, si sa, sono solite farsi pagare decisamente bene, e la cosa è pure documentata sul web...

Dunque se oggi guido una Ferrari, lo devo all'amico Roberto Segalini, I5HQR. Roberto mi ha fornito anche il connettore posteriore della radio, fondamentale, e lo schema dei collegamenti da effetuare, per poterla far funzionare, in sola ricezione. Le dimensioni dell'apparato sono modeste: L14,5 X H13 X P24 centimetri, a fronte di un discreto peso, circa 6 kilogrammi. La radio è anche dotata di una maniglia a scomparsa, nella parte inferiore. Estremamente compatta, è stata progettata e costruita a moduli. Posteriormente è dotata di multiconnettore a 32 pin per alimantazione, BF e collegamento alla centralina del velivolo; connettore N femmina, per quanto riguarda il collegamento con l'antenna UHF.

L'amico Roberto, prima di spedirmi la radio, ha provveduto a testarla in maniera molto scrupolosa. Ha collegato l'apparato ad un'antenna militare discone, la RAMI, modello AT-197A/GR. Guarda caso ne possiedo una uguale anch'io (http://www.diegobigolin.it/rami_at197a.php) ! Inizialmente la radio, essendo ferma da un po' di tempo, va alimentata con una tensione un po' più bassa del normale. Nello specifico 24,8 volt. Ha proceduto poi a verificarne il funzionamento quanto a sensibilià, assenza di vuoti di ricezione e mancanza di spurie, campionando diverse frequenze, nell'arco delle ben settemila disponibili (a step da 25kHz). Testato il corretto funzionamento dello squelch, della ricezione del canale di guardia, la memorizzazione dei trenta canali di memoria preset, e la corretta accensione dei segmenti led del lettore digitale di frequenza (una vera e propria chicca!).

Successivamente è stata la volta dei test dal punto di vista meccanico: che tutti i 5 selettori numerici scorressero senza intoppi, e così pure per tutti gli altri selettori e interruttori del pannello frontale.

Il microswitch posto a fianco alla finestrella dei led a punti rossi, marcato in posizione inferiore "READ", e nella posizione superiore "STO", serve, a visionare (read) la frequenza impostata, sia in modo manuale, che in modo preset. Se premuto verso il basso, verso la posizione "sto", dopo tre secondi memorizza la frequenza selezionata manualmente (impostata dai cinque digit), nel numero del canale preset visualizzato in quel momento.

Un apparecchio del genere richiede un alimentatore altrettanto valido. E' per questo motivo che ho acquistato un nuovo strumento da laboratorio. In realtà mi serviva da tempo, e lo avrei preso in ogni caso. Il mio vecchio DAIWA, DC-POWER SUPPLY PS-30XMII, inizia infatti a manifestare sintomi di stanchezza, dopo quasi vent'anni di onorato servizio; ed comunque è un 1-15V, 24A.

In questo caso la R&S va alimentata invece a 26V. L'ho collegata quindi al nuovo Siglent, SPD1305X, che eroga un massimo di 30V, 5A, su due canali. Bello strumento!

Sul lato destro della radio, MONTATA IN VERTICALE, campeggia la generosa targhetta identificativa dell'apparato, che comprende tipologia, sigla, modello, numeri di serie e... le scritte: ROHDE & SCHWARZ, e MADE IN GERMANY !

Che dire, è come avere un'auto d'epoca, tirata a lucido e revisionata. Non si paga il bollo e gli altri automobilisti... ti guadano invidiosi :-)

Sul lato sinistro invece, ci sono le targhette identificative, con i dati, di ogni singolo modulo (sono sei in tutto) che forma l'apparato.

Sul retro campeggia il grande connettore femmina da 32 pin, che si avvita al connettore maschio della radio. A fianco si trova il connettore N femmina per il collegamento dell'antenna RX/TX. Immediatamente sotto è alloggiato un dissipatore passivo per smaltire il calore generato quando la radio è accesa.

Visto il peso della radio, è meglio utilizzare 4 feltrini adesivi per farla appoggiare, in maniera soft, su qualsiasi tipo di superficie d'appoggio.

Nella foto qui di seguito, ecco ancora la radio, ed il suo relativo connettore multipin, da 32 contatti.

Il suddetto connettore multipin, è da disassemblare; vanno poi dissaldati i precedenti cavetti e reinstallati numero sei nuovi cavetti che provvedono a fornire la corretta alimentazione alla radio (da 24 a 28 volts), e a prelevare il segnale audio in uscita. Tutto ciò che è relativo alla trasmissione è reso così non operativo/isolato.

L'apparato proviene dalla revisione effettuata presso le strutture della RUAG Aerospace Services GmbH, in Germania.

Non vi nascondo di aver avuto dei seri problemi durante i primi test con l'apparecchio. Collegandolo ad un altoparlante attivo/amplificato, il NES10-2 MK4 della BHI, ho sentito il beep d'accensione, un fruscio inziale e poi... il nulla. Agivo sulla manopola del volume, con lo squelch aperto, ma non si sentiva più nulla. La radio avrebbe dovuto funzionare, anche secondo l'amico Roberto, e invece no. Molto rattristato, e con la paura di aver anche compromesso in qualche modo la radio, magari avendo sovraccaricato l'uscita audio, azzerando cosi il segnale. Allora ho cercato tra il materiale in disuso, e ho trovato un vecchio paio di cuffie, le ST-3 della JRC, con una impedanza di 600 ohm.

Come per magia, con questo sistema di output audio, la radio infatti si è risvegliata, e ho potuto ricevere le prime comunicazioni. Confrontata però con l'AOR 8600MK II, e con l'AR-DV1, a parità d'antenna, purtroppo la radio rimaneva più sorda, e meno sensibile, rispetto ai due moderni scanner dell'AOR. La configurazione della radio, a bordo di un velivolo, prevede l'uso di una centralina audio, ove confluiscono sia i segnali di BF della parte COM, che dalla parte NAV (Tacan, ADF, ILS ed interfono). Ovviamente sarà poi il pilota a decidere quale utenza utilizzare, selezionando sulla centralina la fonte avionica da utilizzare. La la cuffia del casco a bordo del velivolo riceve il segnale di BF, già amplificato dalla centralina, quindi il fatto che nel mio test, tale segnale si possa ascoltare, anche se di livello basso con la cuffia da 600 ohm, dovrebbe significare che è... tutto a posto?!

Spero, e penso, che il flop dei test sia dovuto ad una sorta di incompatibilità con amplificatori moderni, che hanno a che fare con alimentazione USB. Ho deciso quindi di procurarmi un istema di casse amplificate, alimantate a 220V, di tipologia tradizionale da strumenti musicali. La scelta è ricaduta sulle Edifier, modello R1280T. Si tratta di un paio di casse attive da 4", con potenza di 21W x 2 vie. Woofer da 6 ohm e Tweeter da 4 ohm. Queste, in teoria, dovrebbero ?! funzionare... e presto lo scopriremo.

Ho alimentato le casse e collegato i due jack RCA, unendo i due canali audio (rosso e bianco assieme, e le due calze assieme), creando così un ingresso mono. Appena collegavo anche solo un cavo della BF, dalle casse usciva un rumoraccio come di corrente alternata ! Decido comunque di accendere la radio: beep inziale e poi... finalmente il fruscio della ricezione, con lo SQL aperto. Agendo sul potenziometro del volume della radio il fruscio aumentava, in modo normale. Non chiedetemi da dove tiri dentro il rumore di alternata con la radio spenta... Farò ulteriori prove. La cosa più importante è che la radio funzioni regolarmente. Evviva! Anzi: Evviva, con due punti esclamativi !!

Perchè... come si dice, due è meglio di uno !!

Una radio è collegata allo splitter della Cross Country Wireless, che distribuisce il del segnale della Diamond D-777, sul tetto, mentre l'altra sfrutta la RAMI AT-197, posta su cavalletto, all'interno della stazione radio, come sistema di back-up alternativo.

Devo dire che, anche dal pounto di vista estetico, le due radio sovrapposte, e le casse tedesche della Edifier, fanno la loro "porca" figura. Test e configurazione conclusa, gli apparati sono pronti ad entrare ufficialmente in servizio.

Dopo qualche mese ho modificato la configurazione delle radio, con lo scopo di avere una migliore ergonomia e soprattutto per accogliere una vera e propria opera d'arte: la silouette del mitico F104 Starfighter, realizzata da Cut Before Flight. Queste creazioni in metallo, nate da un progetto di Alessandro Ganeo, e Danilo Bof, sono veramente fantastiche. Il metallo prende vita grazie ad un taglio laser di precisione.
Il risultato è un oggetto dal design straordinario, che completa degnamente la stazione d'ascolto.
Che dire... sono delle radio da favola!
UN GRAZIE DI CUORE ALL'AMICO ROBERTO SEGALINI, I5HQR

Diego B.